Imprenditore di seconda generazione, Marco Covarelli conosce da sempre l’importanza che riveste la cultura aziendale per il successo di un’impresa. Coinvolgere e valorizzare le risorse non è solo eticamente e moralmente corretto, ma ha ricadute e benefici concreti sul business. Tutti i settori – e quello della logistica in modo particolare – sono sempre più sensibili a queste tematiche.
Dopo anni di zone d’ombra, chi terziarizza cerca partner affidabili e trasparenti. ManHandWork, operatore logistico evoluto, è nato e cresciuto senza mai barattare i suoi valori né trascurare le sue persone.
Un approccio premiato dal mercato, perché oggi ManHandWork rappresenta un punto di riferimento nella gestione di magazzini in appalto in tutta Italia, con più di 46 impianti gestiti ad oggi.
“Inizialmente – spiega Marco Covarelli – non è stato semplice far comprendere il nostro approccio, così differente dalle dinamiche che avevano caratterizzato il mercato delle terziarizzazioni logistiche fino ad allora. Ma già dalle prime analisi avevamo riscontrato nel nostro settore un cambio di mentalità, esito anche delle vicende giudiziarie che avevano chiarito diritti e doveri non ignorabili; abbiamo fermamente deciso di basare tutto il nostro operato su valori non negoziabili e la nostra scelta di posizionamento si è poi rivelata vincente. Oggi la committenza cerca operatori logistici seri, che possano offrire garanzie non solo in termini di prestazioni, ma anche di impatto positivo a livello sociale. La maggior parte dei clienti esclude le realtà che offrono saving con modalità irresponsabili. Questo è un enorme vantaggio per le aziende che hanno da sempre come priorità l’etica e stimola anche i competitors ad adattarsi a questo nuovo modo di operare”.
Un modo di pensare che deve essere bidirezionale.
“Vero, anche dal lato del fornitore è importante accertarsi che i potenziali clienti siano in linea con i propri ideali: ecco perché ManHandWork lavora con realtà molto diverse, ma accomunate dagli stessi principi di rispetto per le persone”.
Quanta attenzione riservate alla condivisione dei valori di MHW?
“Specialmente per le grandi imprese è davvero complicato riuscire a trasmettere con efficacia i propri valori. ManHandWork è cresciuta in modo esponenziale dall’inizio della sua attività, passando in soli 7 anni da 300 dipendenti a 1.600 e affermandosi oggi come una grande impresa a tutti gli effetti. In questo rapido percorso di sviluppo, è stato fondamentale fin da subito studiare e utilizzare ogni mezzo perché tutti fossero a conoscenza della nostra vision, sia all’interno che all’esterno dell’azienda stessa. Non solo, ogni anno investiamo molte risorse per rendere sempre più efficiente il nostro piano di comunicazione, con lo scopo di far recepire al meglio i nostri valori: organizziamo eventi interni ed esterni, pubblichiamo trimestralmente un house organ, aggiorniamo il nostro sito web e i nostri social con campagne di sensibilizzazione dedicate a temi etici”.
Azioni che hanno trovato una forte presa in tutte le risorse.
“Nel nostro caso, sono particolarmente influenti gli ideali e i comportamenti dei nostri dipendenti, poiché se 1.600 persone si muovessero in direzioni differenti e magari non responsabili si andrebbe incontro ad un collasso aziendale”.
L’unità di intenti tra vertice e lavoratori è il vero segreto del successo?
“Esatto. La vera forza della logistica risiede prima di tutto nel suo capitale umano, che fa davvero la differenza: le persone, con la loro passione e le loro competenze permettono di procedere uniti verso quelli che sono gli obiettivi aziendali”.
La diversità – altro tema strategico nelle aziende – è per MHW – un elemento distintivo.
“Ad oggi, la società conta nel suo organico più di 20 diverse nazionalità e investe con orgoglio sui giovani talenti, offrendo loro programmi di inserimento e sviluppo competenze. Sempre nell’ottica di valorizzare e coinvolgere le nostre persone, organizziamo periodicamente importanti eventi interni, che prevedono la partecipazione di headquarters, responsabili di impianto e team leader e che hanno un duplice scopo: da un lato formare gli addetti alla gestione di magazzini e risorse, dall’altro sensibilizzarli sui nostri ideali, rendendoli partecipi della vision aziendale e delle attività in corso”.
L’edizione 2022 della convention interna ha rappresentato una svolta.
“Abbiamo deciso di spiegare i valori dell’azienda attraverso le storie delle nostre persone, che, dopo una collaborazione di diversi mesi per la preparazione del progetto, sono intervenute direttamente al convegno per raccontare i loro percorsi di vita, profondamente collegati con i nostri ideali”.
E la convention 2023?
“Un altro step in avanti. L’esibizione di Walter Rolfo e soprattutto la visione della nostra azienda che mi ha confidato durante i giorni trascorsi insieme mi hanno emozionato molto. E non solo me. Ha saputo comprendere al meglio la nostra filosofia e ha stimolato tutti a migliorarsi”.
Quale sarà la linea guida di ManHandWork per raggiungere i prossimi traguardi?
“In definitiva, abbiamo in mente un modello aziendale che crei valore sotto diversi punti di vista. Valore commerciale, grazie al raggiungimento dei risultati economico-finanziari e alla soddisfazione dei nostri clienti; ma anche valore umano, attraverso una sempre maggiore attenzione alla responsabilità sociale, intesa come salvaguardia e valorizzazione delle persone. Crediamo in un modello che proponga una crescita continua e sostenibile e una cura delle risorse a tutti i livelli. Abbiamo seminato per anni principi quali la creazione di valore per tutti i nostri stakeholders, la trasparenza e l’affidabilità; oggi finalmente ne raccogliamo i frutti e ci dirigiamo verso uno sviluppo duraturo e pienamente sostenibile”.