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Flessibilità, formazione e CCNL, questi i temi centrali dell’evento di MHW

Si è svolto mercoledì all’NH Collection CityLife l’evento “La Logistica di tutti i giorni”, ideato dall’appaltatore logistico evoluto ManHandWork per fotografare e raccontare le dinamiche della logistica, settore da sempre strategico per l’economia italiana, e per analizzare le difficoltà che un appaltatore e il committente incontrano quotidianamente nel loro operato.
Oltre 500 i partecipanti (in presenza e collegati in streaming) di un evento – Organizzato dal Sole 24 Ore e con il patrocinio di Assologistica – che ha coinvolto operatori di settore, ricercatori e giuslavoristi, e che ha messo in evidenza le reali difficoltà che un appaltatore e il committente affrontano quotidianamente nel loro operato, e al tempo stesso ha definito le principali sfide che le aziende del settore devono vincere per restare competitive, come attrarre nuove risorse con competenze sempre maggiori, affrontare il tema della flessibilità richiesta dai clienti e risolvere le complessità determinate da un cambio appalto.
“C’è davvero molto su cui confrontarsi quando si parla di lavoro e contratti nel settore della logistica. Sono tematiche che solitamente nei convegni si tende a non approfondire, così come le relazioni sindacali. Noi di MHW abbiamo invece voluto fortemente promuovere un evento in cui aprire un confronto con i principali attori del settore – ha aperto così i lavori Marco Covarelli, presidente di ManHandWork -. Non esiste un giorno in Italia in cui non ci sia un blocco in magazzino, così come non esiste un giorno senza uno sciopero bianco. Ci sono aziende che scappano da questo modello di logistica e sono costrette a delocalizzare. Negli altri settori c’è dialogo, anche duro, con i sindacati, ma ci sono delle regole. Perché in logistica non possiamo aspettarci altrettanto? Forse perché in passato ci sono state troppe zone grigie, troppi appaltatori scorretti, troppi committenti distratti”.

Flessibilità, formazione e maggiore collaborazione tra le parti sociali sono state certificate come le leve più efficaci per risollevare il settore strategico della logistica conto terzi, che certifica la sua rilevanza dall’analisi di alcuni numeri, come il fatturato della contract logistics che ha raggiunto i 112 miliardi di euro nel 2023 e un valore del mercato della logistica conto terzi balzato a 61,3 miliardi.
Una crescita che si scontra tuttavia con le difficoltà a reperire risorse (mancano almeno 60mila lavoratori), attestato dal 75% dei fornitori di servizi logistici che opera in condizioni di sottodimensionamento.
«La logistica negli ultimi 20 anni è stata caratterizzata da aziende labour intensive – ha analizzato Marco Melacini, direttore scientifico dell’Osservatorio -, e fino a qualche anno fa questo modello ha funzionato. Ora, però, ci troviamo di fronte a una crescita dei costi e a difficoltà nell’organizzazione di lavoro. Quello che dobbiamo affrontare è soprattutto lo shortage di persone e competenze. Bisogna cambiare e per farlo servono operatori logistici strutturati, con competenze, e non solo gestori di manodopera. Sono sfide che richiedono profonde trasformazioni e importanti investimenti».

Per Umberto Ruggerone, presidente di Assologistica, il rinnovo del con-tratto collettivo anche sul fronte normativo è fondamentale. «La logistica – ha sostenuto – deve essere un mercato regolato in cui si applica il Ccnl. La logistica fatta correttamente costa di più, quindi occorre che la committenza esca dalla logica di “un euro in meno e il lavoro è tuo”. In questo senso abbiamo chiesto il prima possibile un tavolo di confronto tra Assologistica, Confindustria e Federdistribuzione per discutere di come il settore possa diventare più sostenibile anche dal punto di vista delle regole, evitando la logica del massimo ribasso».

Annalisa Cavallo, AD di ManHandWork, ha posto l’accento sulle difficoltà per l’appaltatore di gestire la clausola prevista dall’articolo 42 del CCNL. «Servirebbero delle indicazioni più precise anche perché solo in sede di cambio appalto scopriamo talvolta determinate cose, come ad esempio la firma di accordi di secondo livello, che servirebbero a formulare un’offerta più centrata».

Il confronto è proseguito con interventi significativi di autorevoli manager come Antonio Mattei (managing director di Samsung SDS), Silvia Moretto (Ceo di D.B. Group), Michele Savani (Corporate Business Development Director Gi Group), Andrea Dal Corso (HR, HSE e Quality Director GXO Logistics) e Fabio Ferrario, Presidente CLO Servizi Logistici.